Orchestra nazionale barocca dei conservatori presso le settimane barocche di Brescia
Orchestra nazionale barocca dei conservatori presso le settimane barocche di Brescia
26 ottobre
AUDITORIUM SAN BARNABA – BRESCIA ORE 20.00
Antonio Vivaldi
(Venezia 1678 – Vienna 1741)
- Concerto in mi minore per archi e cembalo, RV134
Allegro moderato
Andante
Allegro - “Le quattro stagioni”
BORIS BEGELMAN – Violino e direzione
- Gabriele Pro**, Lola Ottoni, Giuditta Meldolesi – violini I
- Eleonora Zanne*, Gilberto Ceranto Jr, Francesco Ciccaglione – violini II
- Chiara Sartorato*, Andrea Lizarraga – viole
- Federico Immesi*, Giuliana Garda – violoncelli
- Matteo Mirri* – contrabbasso
- Matteo Fiorina – cembalo
- Giorgia Zanin – tiorba
**spalla *prima parte
——
La primavera
Concerto n.1 in mi maggiore, Op. 8, RV 269
Allegro
Giunt’ è la Primavera e festosetti
La Salutan gl’ Augei con lieto canto,
E i fonti allo Spirar de’ Zeffiretti
Con dolce mormorio Scorrono intanto
Vengon’ coprendo l’aer di nero amanto
E Lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti
Indi tacendo questi, gl’ Augelletti
Tornan di nuovo al lor canoro incanto
Largo
E quindi sul fiorito ameno prato
Al caro mormorio di fronde e piante
Dorme ‘l Caprar col fido can’ à lato
Danza pastorale
Di pastoral Zampogna al suon festante
Danzan Ninfe e Pastor nel tetto amato
Di primavera all’apparir brillante
L’estate
Concerto n.2 in sol minore, Op. 8, RV 315
Allegro non molto,
Allegro
Sotto dura stagion dal sole accesa
Langue l’huom, langue ‘l gregge, ed arde ‘l pino,
Scioglie il cucco la voce, e tosto intesa
Canta la tortorella e ‘l gardellino.
Zeffiro dolce spira, ma contesa
Muove Borea improvviso al suo vicino;
E piange il Pastorel, perché sospesa
Teme fiera borasca, e ‘l suo destino
Adagio
Toglie alle membra lasse il suo riposo
Il timore de’ lampi, e tuoni fieri
E de mosche, e mosconi il stuol furioso
Presto
Ah che pur troppo i suoi timor son veri
Tuona e fulmina il cielo grandinoso
Tronca il capo alle spiche e a’ grani alteri
L’autunno
Concerto n.3 in fa maggiore, Op. 8, RV 293
Allegro
Celebra il Vilanel con balli e Canti
Del felice raccolto il bel piacere
E del liquor di Bacco accesi tanti
Finiscono col Sonno il lor godere
Adagio molto
Fa’ ch’ ogn’ uno tralasci e balli e canti
L’aria che temperata dà piacere,
E la Staggion ch’ invita tanti e tanti
D’ un dolcissimo sonno al bel godere
Allegro
I cacciator alla nov’alba à caccia
Con corni, Schioppi, e cani escono fuore
Fugge la belva, e Seguono la traccia;
Già Sbigottita, e lassa al gran rumore
De’ Schioppi e cani, ferita minaccia
Languida di fuggire, mà oppressa muore.
L’inverno
Concerto n.4 in fa minore, Op. 8, RV 297
Allegro non molto
Agghiacciato tremar tra nevi algenti
Al Severo Spirar d’orrido Vento,
Correr battendo i piedi ogni momento;
E pel Soverchio gel batter i denti;
Largo
Passar al foco i dì quieti e contenti
Mentre la pioggia fuor bagna ben cento
Allegro
Caminar sopra il ghiaccio, e a passo lento
Per timore di cadere bene;
Gir forte Sdrucciolar, cader a terra
Di nuovo ir sopra ‘l ghiaccio e correr forte
Sin ch’il ghiaccio si rompe, e si disserra;
Sentir uscir dalle ferrate porte
Scirocco, Borea, e tutti i venti in guerra
Quest’è ‘l verno, ma tal, che gioia apporte.