Conservatorio Palermo

La Rassegna di musica antica del Conservatorio “A. Scarlatti” di Palermo si inaugura martedì 20 settembre alle 21 all’Oratorio di Santa Cita con Orpheus Britannicus, in the Stars with Diamonds, singolare omaggio a Henry Purcell, che veniva appunto chiamato Orfeo britannico, ripreso dall’omonima raccolta a stampa. Il testo a cura di Piero Cartosio alterna, e talvolta sovrappone, parlato e musica attraverso un caleidoscopico viaggio nella Londra della seconda metà del XVII secolo, con momenti ironici a riflessioni cariche di malinconia. La parte musicale sottolinea e accompagna uno spettacolo ricco di colpi di scena. Le musiche di Blow, Locke, Banister e Matteis affiancano diverse significative composizioni di Purcell. La regia e la voce recitante sono dell’attore, cantante e strumentista Maurizio Maiorana; Piero Cartosio direttore musicale e flauto dolce. Enrico Dibennardo al clavicembalo, Andrea Beatriz Lizarraga violino. Ascoltare la musica barocca all’Oratorio di Santa Cita è un’altra cosa. La Rassegna, in programma dal 20 al 30 settembre prossimi, dedica 6 appuntamenti all’esplorazione della produzione musicale fra XVII e XVIII secolo, gli anni in cui Giacomo Serpotta decorava l’aula di Santa Cita con i suoi bellissimi stucchi per esaltare l’intervento della Madonna nella lotta fra Cristiani e infedeli. L’iniziativa è a cura del Dipartimento di Musica antica, coordinato da Ignazio Schifani. Secondo una tendenza ormai consolidata dalla prassi esecutiva storicamente informata, saranno utilizzati strumenti originali o copia degli originali per riprodurre quanto più fedelmente possibile i suoni del tempo. Gli interpreti sono quasi tutti docenti e studenti del Conservatorio. I concerti avranno inizio alle ore 21 e si svolgeranno all’Oratorio di Santa Cita. Ingresso libero fino a esaurimento posti.   Gli altri appuntamenti   Il 22 settembre è in programma il Concerto Musiche al tempo di Alessandro Scarlatti, sonate e arie per controtenore, violoncello e viola da gamba concertanti e basso; direttore e viola da gamba Nereo Luigi Dani, Giuseppe Montagno controtenore, Carmelo Nicotra violoncello, Edvige Correnti clavicembalo e organo. In programma preziosi ascolti di Antonio Vivaldi, Benedetto Marcello, Alessandro Scarlatti, Giovan Battista Pergolesi e Antonio Caldara. Il 24 è la volta di Apollo e le muse, recital del clavicembalista Basilio Timpanaro su musiche tratte daHexachordum Apollinis”, 6 Arie con variazioni di Johann Pachelbel e “Musikalischer Parnassus”, 9 suite per il cembalo di Johann Caspar Ferdinand Fischer. La prima è una raccolta composta da Pachelbel nel 1699; sul frontespizio è raffigurata la lira a sei corde di Apollo, un organo a canne e un clavicembalo per eseguire brani “per il piacere degli Amici delle Muse”. La seconda contiene nove suite di danze per clavicembalo intitolate alle nove Muse, composte da Fischer. A Santa Cita Timpanaro eseguirà le Arie I, II e III di Pachelbel e “Calliope”, “Euterpe”, “Polymnia” e la suite più nota di Fischer: “Uranie” che, secondo alcune interpretazioni, si ispira alla storia di Orfeo ed Euridice. Cosa c’è di più affascinante della musica degli strumenti ad arco barocchi? Il 26 l’appuntamento è con Il violino virtuoso fra ‘600 e ‘700 con Nicholas Robinson e Giulio Plotino (violini), Andrea Fossà (violoncello), Ignazio Maria Schifani (clavicembalo). Anche in questo caso verranno eseguiti brani di raro ascolto di Dario Castello (1602-1631), Tarquinio Merula (1595-1665), Marco Uccellini (1603-1680), Biagio Marini (1594-1663) e Maurizio Cazzati (1616-1678), accanto a sonate di Bach, Corelli, Purcell e Biber. Dresda, la città della Sächsische Staatskapelle, una delle più antiche orchestre del mondo, fu un grande centro di arte e cultura barocche. La sua parabola è racchiusa in un secolo, sotto i regni dei principi elettori Augusto I il Forte e di suo figlio Augusto II, ma lo splendore di quel tempo continua ancora oggi ad abbagliarci. Dresda scintillante è il titolo del Concerto del 28 settembre, dedicato alla musica virtuosistica alla corte di Dresda nella prima metà del XVIII secolo. In programma musiche di Haendel, di Pisandel, di Heinichen e di Graun con Weichao Huang (contralto), Ermes Pecchinini e Angelo Caruso (corni), Nicholas Robinson e Giulio Plotino (violini), Gabriele Politi (viola), Andrea Fossà (violoncello), Basilio Timapanaro (basso continuo). L’uso dell’abbellimento improvvisato ha raggiunto il suo apice nel barocco. Il 30 settembre Guido Morini conclude la Rassegna, esplorando nuove vie nell’interpretazione della musica italiana del XVII secolo nel recital per clavicembalo dal titolo La fantasia è l’occhio dell’anima. In programma musiche di Frescobaldi, Bach, Couperin e dello stesso Morini.   Purcell