Conservatorio Palermo

Seminario su ‘Finalmente il tempo è intero’ di Dario Buccino (MI)

Dario Buccino e Dejana Sekulic Pietro Misuraca, Università di Palermo, Dipartimento di Scienze umanistiche Giovanni Damiani, Conservatorio di Palermo

Dipartimento di Composizione, Dipartimento di Musicologia Master di Musica contemporanea Si ringrazia vivamente Curva minore, nella cui rassegna ‘Prima vera contemporanea’ Dejana Sekulic terrà un recital il 3 aprile ore 21, sala Perriera dei Cantieri culturali alla Zisa

 
Il seminario “Temporalità dell’impossibile. Finalmente il tempo è intero” tenuto da Dejana Sekulic e Dario Buccino, presenta una composizione per violino di Dario Buccino commissionata da Dejana Sekulic, accompagnata dall’analisi dei principi teorici alla base della trentennale ricerca artistica del compositore.
Introdotto dal compositore Giovanni Damiani, il musicologo Pietro Misuraca terrà una presentazione generale della prassi artistica di Dario Buccino. Lo stesso Buccino poi ci introdurrà poi al suo metodo di lavoro con la violinista Sekulic che, ad ogni prova ed esecuzione del brano, interviene con scelte performative che influenzano profondamente la percezione della fisicità del suono.
“Finalmente il tempo è intero no 16” è una composizione creata da Buccino per il progetto “Temporalità dell’impossibile”. Il lavoro parte da un presupposto: il corpo è animato da un’intelligenza profonda, capace di prendere decisioni senza preannunciarle alla coscienza. Il cervello, infatti, lavora su molti livelli, alcuni di questi sono inconsci e formano un tutt’uno con la fisicità. Quando gridiamo di gioia o di spavento è il cervello o il corpo a gridare? Il lavoro di Buccino e Sekulic indaga un interrogativo preciso: in che modo l’intelligenza del corpo plasma i fatti sonori? In altre parole: in che modo il corpo compone musica? La partitura prescrive azioni fisiche estremamente complesse, dalle più convulse alle più sottili, che smuovono sensazioni emotive profonde nell’interprete, spingendolo a esplorare gli abissi della propria interiorità e a manifestarli in una musica che è fatta tanto di suono quanto di carne. La teatralità che ne risulta è estrema ma non fine a sé stessa. Si tratta di un dramma dell’atto umano, in cui corpo, mente e musica diventano un tutt’uno, con lo scopo di trascinare l’ascoltatore in una dimensione inaudita, commovente, conturbante. Durante il seminario verranno illustrate le tecniche esecutive e compositive del brano che danno realtà a questa radicale concezione. Foto: Laura Fazzini; Brian Slater @hcmf//
  Sincronizza l’evento in agenda: 2 Aprile alle 09:30 Aula Sollima