Conservatorio Palermo

Il più affascinante repertorio medievale in un concerto inusuale e avvincente, che unisce strumenti antichi e strumenti contemporanei. Domani 18 giugno alle ore 18.30 all’Oratorio di Santa Cita, a conclusione della masterclass del maestro Kees Boeke sulla prassi esecutiva della musica dell’Ars Subtilior, docenti e allievi, che hanno partecipato al seminario di studi, terranno un Concerto dedicato ai “Suoni dal Codex Chantilly” su musiche di Borlet, Solage, Machaut, De Meruco, Suzoy, Grimace, De Sancte Johanne, Pykini. Il seminario è a cura dei maestri Emanuele Buzzi, Lucio Garaue Gioacchino Comparetto, docenti presso il Conservatorio “A. Scarlatti di Palermo”. Nel Concerto verranno eseguite 13 composizioni, trascritte e assegnate a differenti organici. Di volte in volta si alterneranno sul palco Estelle De Luca ed Elena Schiera (voci), Viola Galici e Federico La Rosa (flauto traverso), Riben del Picchia e William Ferlita (trombone), Emanuele Buzi (viella), Marco Agozzinom Vincenzo Faraonem Salvatore Gorgone, Alessandro Laura, Clara Porcaro (sassofono), Gioaccino Comparetto, Dario Venutelli (flauto dolece), Lucio Garau (organo portativo), Angelo Caruso (corno), Floriana Spanò (trombone barocco), Antonio Vella Adamo (tromba).   Kees Boeke, compositore, flautista e violista da gamba di origine olandese, è oggi fra i più importanti esecutori di musica antica. Considerato lo “Sting” di questo repertorio per la sensibilità, raffinatezza e musicalità che contraddistingue le sue esecuzioni, ha al suo attivo importanti progetti e seminari nel campo della musica medievale, rinascimentale e barocca. Vive da molti anni nella campagna toscana e si occupa anche di produzione di olio d’oliva.   Il Chantilly Codex (Chantilly, Musée Condé MS 564) è un manoscritto di musica medievale contenente brani dello stile noto come Ars subtilior . È conservato nel museo del Castello di Chantilly, nell’Oise. La maggior parte delle composizioni nel Codice risale al periodo compreso tra il 1350 e il 1400. Ci sono 112 brani in totale, per lo più di compositori francesi, e tutti polifonici. Contiene esempi di molti degli stili di danza cortese più popolari del suo tempo, come ballate, rondeau, virelais, e mottetti isoritmici. Alcuni dei mottetti sono ritmicamente complessi e sono scritti in una notazione musicale estremamente precisa. I testi, in buona parte scritti dagli stessi compositori, contengono occasionalmente riferimenti a personaggi ed eventi coevi, ma sono soprattutto versi di argomento amoroso. La sofisticatezza di questa musica (una musica per “addetti ai lavori” e intenditori, difficilissima da eseguire e da apprezzare appieno) stava soprattutto nelle ardite sperimentazioni ritmiche (che a causa dei ritardi e delle sincopi nelle varie voci si ripercuotevano anche sull’armonia) e nelle invenzioni grafiche adottate nella notazione. Durante le due fasi del seminario di interpretazione musicale tenuto dal maestro Kees Boeke presso l’Oratorio di Santa Cita, nei mesi di marzo e di Giugno 2022, sono stati analizzati brani appartenenti all’ultima parte del codice.