AVE MARIS STELLA
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Anonimo: Ave maris stella (Liber usualis, p.1259); Elena Schiera, soprano
Canoni e obblighi sopra l’Ave maris stella
Francesco Soriano (1549-1621): da 110 canoni e obblighi sopra l’Ave maris stella (Roma 1610), (trascrizioni moderne di Giovanni Damiani)
n.77 a 5, su ‘la sol fa re mi’ (realizzazione digitale in intonazione zarliniana)
(prime esecuzioni moderne)
n.100 canone doppio a 6 (strumentazione: flauto dolce soprano, violino, sax, viola da gamba, trombone, violoncello)
n.103, ‘Lettanie’, a 6 (soprano, coro, flauto dolce basso, viola da gamba, trombone, violoncello)
Mattia Camuti: Piccolo trio in canone libero sopra l’Ave Maris Stella
Alessio Pio Galiano, clarinetto, Cristian Barraco, violoncello, Davide Surdi, pianoforte
(prima assoluta)
Muzio Clementi (1752-1732) dal Gradus ad Parnassum:
Canone doppio a 4 n.33
Davide Surdi, pianoforte
Antonin Reicha, (1770-1836) da 36 Fughe per pianoforte op.36, (prime locali):
n.12, Allegretto, e n.24 Temps composé (in 7/4)
prof. Giovanni Damiani, pianoforte
n.18
Rossana Calabria, pianoforte
August Alexander Klengel (1783-1852): da 48 Kanons und Fugen, II volume
Miryam Palmisano, pianoforte
n.9 in mi magg. Tempo di Walzer. Fuga a 3
n.5 in re magg. Canone all’ottava, (a una croma di distanza). Fuga a 3
prof. Giovanni Damiani, pianoforte
(prime esecuzioni moderne)
Aldo Clementi (1925-2011): Vom Himmel Hoch (1999)
Giovanni Damiani, pianoforte
Canone circolare (2006)
Per quattro strumenti ad libitum
(prima locale)
Vincenzo Emanuele Farinella, violino, Gioacchino Comparetto, flauto dolce basso*
Alessio Pio Galiano, clarinetto, Antonio Mineo, sassofoni
Giovanni Damiani
Canone n.2 in ritmo contrario, a tre voci (2019) Vincenzo Emanuele Farinella, violino, Gioacchino Comparetto, flauto dolce basso, Alessio Pio Galiano, clarinetto
Canone O-I-O (originale-inversione-reinversione) per moto e ritmo contrario, a tre voci (2020)
Vincenzo Emanuele Farinella, violino Cristian Barraco, violoncello, Alessio Pio Galiano, clarinetto
(prima locale)
Gioanpietro Del Buono (XVII sec.): Da Sonate, canoni e obblighi sopra l’Ave maris stella (Palermo 1641)
Obblighi n.73 (di calar d’ottava) e 74 (di salir d’ottava), a 5 voci
(strumentazione: Oboe/flauto dolce contralto, violino, sax, viola da gamba, trombone, campane, violoncello)
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redazione, orchestrazione strumentazione e direzione: Giovanni Damiani
Il celeberrimo Gradus ad Parnassum, pietra miliare del pianismo classico, mutua il titolo da un trattato di Fux che sintetizza secoli di sapienza polifonica, dai fiamminghi allo stile severo più consolidato. La vasta raccolta di Clementi accosta la ricerca strumentale degli studi ad altri generi, tra cui un ruolo eminente e che sfida le mode dell’epoca è costituito da riproposizioni di sfide polifoniche, in una grande varietà di canoni e fughe. Il suo alunno August Alexander Klengel approfondì tale sfida con due raccolte postume, analoghe per struttura ai due libri del Clavicembalo ben temperato (in tutte le tonalità), ma non costituite di preludi e fughe, bensì appunto di Canoni e Fughe – soprattutto i canoni un campionario di virtuosismi e inventiva stupefacente su una forma apparentemente rigida. Opera mirabile e mai considerata, di cui non esistono registrazioni e forse neppure esecuzioni.
Ancor prima, nel 1804 Anton Reicha pubblicava una raccolta monumentale di 36 fughe per pianoforte in cui la forma classica viene generalizzata ai più vari princìpi (come nel suo Quatour scientiphique, o come Beethoven nelle Variazioni Diabelli). Il termine ‘generalizzazione’ è appunto scientifico, e indica una volontà di liberare la fuga dai cliché della musica sacra e vocale, verso un’astrazione di princìpi, quasi una sperimentazione su possibili sconfinamenti dell’imitazione verso ritmi asimmetrici, temi bizzarri e modulanti, fughe politematiche, ecc.
Tra gli innumerevoli compositori contrappuntisti del nostro secolo, abbiamo scelto per intensità e profondità l’altro Clementi, il catanese Aldo, maestro del gioco disilluso e illusionista del suono contro suono.
Ascolteremo anche un paio di miei piccoli canoni che riesumano antiche convenzioni ma solo per aggiungere sottili ma decisive varianti ai noti modelli: ascoltiamo cosa succede se le riposte canoniche cambiano gli accenti ritmici (posti in contrasto col metro), e se anche avvengono in rigorosa inversione e inversione dell’inversione (che ripristina l’originale).
Rimandi bibliografici: Edizioni moderne di Soriano a cura di Maurizio Gavioli, Giovanni Damiani, di Del Buono: Ekaterine Michopoulou. V. per approfondimenti questo saggio: https://www.academia.edu/42966451/Giovanni_Damiani_DUE_STUDI_SU_FORME_A_CANONE?sm=b
— Sala Ferrara